Sam, che tornò a guidare  anche da tetraplegico

E’ il 26 settembre 1999, Sam ha 35 anni. Quel giorno vince la competizione Vegas.com 500, la sua prima vittoria dopo 26 corse nella categoria Indy Racing. Al momento della premiazione afferra la bandiera a scacchi e urla la sua gioia. “Non sai mai – dice quel giorno – quando ne otterrai un’altra”. 

Passano pochi mesi. E’ il 6 gennaio del 2000. Sam sta provando il circuito Walt Disney Speedway in Florida. Non è una gara, è in pista per le prove. Ma l’incidente accade lo stesso. L’auto di Sam si schianta, e lui con lei. Ne esce con diverse vertebre rotte e midollo spinale compromesso. Resta tetraplegico, paralizzato dal collo in giù. Per respirare, gli serve un respiratore. 

I medici chiamano la moglie Sheila, che è a casa con i loro due bambini di 2 anni e di 6 mesi. Anche questa volta, dipingono il quadro senza mezzi termini, quasi con brutalità: meglio che cerchi una casa di cura, consigliano a Sheila. Difficile, dicono, che suo marito arrivi a compiere 40 anni. 

Ma Sam non è d’accordo: lui lo sa, le previsioni non sempre sono corrette. Suo padre ha fatto quello che i medici avevano preventivato non avrebbe fatto mai. “Quanta ispirazione è stata per me anni dopo” dirà Sam ricordando l’esperienza di suo padre. Ha imparato che c’è sempre qualcosa in cui credere e per cui lottare.

Così Sam comincia a delineare la sua vita. Non riesce a sopportare il ventilatore meccanico, se ne vuole liberare. Cerca in tutti gli Stati Uniti, finché trova un medico disposto ad aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo. Bastano poche settimane, e torna a respirare e mangiare autonomamente.

Col tempo Sam trova il modo per ritornare nel suo mondo. Le gare al volante di un’auto da corsa però non fanno più parte della sua quotidianità; non è riuscito a riacquistare alcun movimento. Ma trova ugualmente il modo per occuparsi della sua passione: diventa proprietario di una squadra di auto da corsa, ed entra nella BraunAbility, una società leader nella produzione di veicoli accessibili a sedie a rotelle. Il fondatore di tale azienda, Ralph Braun, ha ideato la prima carrozzina elettrica per il suo uso personale; nel giro di vent’anni, ha dato vita a un’azienda di livello internazionale.E’ il 2016. Sam ha 51 anni, ne sono passati 16 dall’incidente in Florida. E riesce a tornare al volante. Gli è possibile grazie a un’auto con un sistema di controllo tecnologico: si guida con movimenti della testa, il respiro e i comandi vocali. Diventa il primo americano e prima persona disabile a poter condurre un’auto a guida automatica su strade pubbliche.