Daniele Regolo nel 2013 ha fondato Jobmetoo, la prima agenzia per il lavoro esclusivamente dedicata alle persone con disabilità

Daniele fin da ragazzo prova sulla sua pelle una condizione molto particolare: quella di avere sì una disabilità, ma invisibile. La diagnosi di sordità arriva fin nella primissima infanzia, ma ovviamente non è visibile a prima vista. Così Daniele presto impara a dover convivere con frasi del genere: “Ma tu non sei disabile!”. Eppure la sordità è una condizione estremamente invalidante, che taglia fuori la persona da tutta la sfera della comunicazione. “Quella frase, così tante volte ricevuta, mi è stata utile per capire che potevo e dovevo vivere meglio la mia disabilità. Con più tranquillità; come una condizione, una caratteristica personale” racconta.
Daniele intanto studia e arriva fino all’università; si laurea in Scienze Politiche all’università di Macerata. Poi, come tutti, comincia a cercare un lavoro.
Daniele, dopo 10 anni di lavoretti di breve durata, arriva a un impiego a tempo indeterminato. Dovrebbe essere un passo importante, il periodo più bello della sua vita, invece si rivela uno dei più difficili, anche perché è collocato in uno sportello al pubblico, posizione in cui l’udito è un requisito indispensabile.
Come nasce l’agenzia per il lavoro Jobmetoo
Così Daniele abbandona tutto e decide di dimettersi per iniziare una sfida imprenditoriale. Un atto che viene visto come un atto coraggioso; Daniele lo definisce più semplicemente un atto necessario perché, dice “non aveva alcun senso accentuare le difficoltà che una disabilità già ti pone con un aggravio di stress e fatica del tutto gratuito”. In fondo, ha solo anticipato un trend partito nel periodo post Covid, quando le persone hanno cominciato a prendere decisioni più drastiche, con il fenomeno chiamato delle Grandi dimissioni.
Daniele si butta quindi in una nuova attività, che parte proprio dalla sua esperienza personale: creare una agenzia per il lavoro che tenga conto delle necessitò specifiche di chi è disabile.
“Avendo sperimentato da candidato le criticità legate al Collocamento mirato, ho voluto vestire un abito super partes tra lavoratori con disabilità e mondo delle aziende per immaginare e realizzare un portale che fosse un riferimento moderno e adulto”. Così nel 2014 nasce Jobmetoo, prima piattaforma di recruiting per persone con disabilità. Nel 2020 la piattaforma viene acquistata da Openjobmetis, unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa Italiana, e oggi più che mai prosegue la mission di partenza sull’onda di un significativo incremento della cultura aziendale sui temi di disabilità.
Daniele ha così creato ciò che avrebbe voluto lui stesso trovare.. “Se anziché cercare lavoro negli anni ‘90 fossi oggi alla ricerca di un impiego, la mia ricerca sarebbe molto più semplice. Non si può negare questo progresso. D’altra parte dobbiamo accogliere le nuove sfide rappresentate soprattutto dalle – sempre crescenti – disabilità invisibili”.
Il lavoro e le nuove tecnologie
Oggi le opportunità arrivano dalle nuove tecnologie, irrinunciabili per chi cerca lavoro, e oltretutto supporto ai cosiddetti “Accomodamenti Ragionevoli”, di cui ci parla la Direttiva 2000/78/CE in materia di parità di trattamenti sul lavoro.
“Ancora molte sono le Aziende che non conoscono questo istituto ripreso anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità. Si tratta, appunto, di quei ragionevoli aggiustamenti che consentono al lavoratore con disabilità di essere messo nelle condizioni di parità rispetto a tutti gli altri”.
Per fare qualche esempio: uno strumento di screen reader per chi ha problemi visivi, oppure un sistema di trascrizione simultanea del parlato per chi ha problemi di udito, fino alla classica, per così dire, rampa di accesso per le disabilità motorie. In quest’ottica la tecnologia offre delle occasioni di indipendenza inimmaginabili fino a pochi anni fa.
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