Izthak Perlman ha 3 anni ma non ha gli stessi interessi dei suoi coetanei. Gli basta sentire l’esibizione di un violinista alla radio per esclamare deciso: “voglio suonare il violino”. I genitori lo prendono sul serio, e tutti insieme si presentano in una delle migliori scuole di musica di Tel Aviv, la città in cui vivono. All’insegnante è sufficiente uno sguardo: quel bimbo è alto solo 90 centimetri, poco di più di un violino;così dice a Izthak di tornare a casa e presentarsi più avanti.
Più avanti però le cose cambiano drasticamente. Quando compie 4 anni, Itzhak non suona il violino. E’ a letto e combatte per la sua vita contro la poliomielite. La sua vita è a rischio, ma lui alla fine vince. Guarisce e si riprende, ma non tutto torna come prima; le sue gambe perdono mobilità e Itzhak non cammina più in modo autonomo, gli servono tutori alle gambe e due stampelle.
E’ il 1949, la consuetudine è chiudere le persone disabili in ricovero, ma il genitori di Izthak si rifiutano di adottare una simile soluzione. Resta a casa e va a scuola, come tutti gli altri.
E inizia a suonare il violino. Non conta che non riesca a stare in piedi a lungo, trova un modo tutto suo per tenere in posizione lo strumento anche da seduto. Bastano poche lezioni per capire che il suo è un talento eccezionale; è un vero bambino prodigio. A 9 anni comincia a esibirsi in pubblico nei suoi primi concerti.
In pochi anni la sua fama supera i confini nazionali. Itzhau ha solo 13 anni quando si trasferisce negli Stati Uniti, dopo aver ricevuto attraverso l’invito a partecipare al famosissimo show di Ed Sullivan. Izthak entra nelle migliori scuole americane per completare gli studi. E da lì la sua carriera decolla.
Diventa famoso in tutto il mondo e tiene concerti nelle sedi più prestigiose.
E’ 1995, Izthak ha 50 anni e sta per esibirsi in un concerto al Lincoln Center di New York.
Entra sul palco con le stampelle. Arriva fino alla sedia, toglie i supporti che lo aiutano a camminare. Si siede nella posizione che da anni ha trovato per poter suonare nel modo meraviglioso che gli appartiene. Il direttore dà il cenno di inizio all’orchestra; Itzhau mette le dita sulle corde del violino, suona poche battute, finché una corda si spezza all’improvviso. Il pubblico resta sorpreso, in attesa, ma lui non si scompone. Fa cenno al diretto di proseguire, e si esibisce con la maestria di sempre. Con una corda in meno. “Talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto” dirà poi.
Nel 2009 si esibisce alla serata di inaugurazione del presidente Usa Barak Obama; il presidente nel 2015 gli conferisce la Medaglia presidenziale della Libertà
Izthak vive a New York con sua moglie Toby e i loro 5 figli. E’ considerato il miglior violinista del mondo.“Una disabilità è un’anormalità, così come è anormale essere un bambino prodigio”.