Laura Boscaini ha 3 anni e come i suoi coetanei frequenta l’asilo a Parma, dove è nata nel 1989. Pur così piccola è una bambina determinata, già capace di affrontare le sfide che la vita mette davanti. Laura è nata con una malformazione genetica che comporta problemi motori, così cammina con l’aiuto di Pippo; Pippo non è una persona ma il suo tutore, che lei indossa tutto il giorno tutti i giorni e quindi, seppur non in carne e ossa, è un prezioso alleato.
Laura affronta un percorso spesso impegnativo, fatto di sedute di fisioterapia, interventi e ricoveri in ospedale, ma sempre con un obiettivo: la maggior autonomia possibile. La famiglia è il suo più grande supporto e la scuola condivide la stessa visione. Così Laura, con la sua maestra Adriana e il coinvolgimento dei suoi compagni, raggiunge una grande vittoria: riesce ad affrontare le scale in totale autonomia. Riesce anche ad affrontare il ponte mobile dello scivolo! Un grande passo per una bambina ancora così piccola.
Ma era solo il primo di una serie di traguardi da raggiungere. Laura non ha mai perso la sua grinta, anche quando scopre che crescendo le cose si fanno più difficili. Non è la sua condizione ad aumentare gli ostacoli ma i pregiudizi della società, che ha sempre aspettative molto basse sulle persone che hanno una disabilità. Laura però non si fa influenzare da nessuno e prosegue convinta per la sua strada: sa quello che vuole e quale strada imboccare per ottenerlo.
Volare inseguendo le passioni
Laura segue le sue passioni. I cavalli per esempio, un amore che a molti appare strano, ma che in realtà regala a Laura momenti in cui ha la consapevolezza che tutto è possibile. E’ così che decide di frequentare la scuola di agraria

E poi c’è il nuoto. Uno sport che le era stata presentata come una attività di fisioterapia ma che presto è diventata una passione. Anche qui l’incontro importante con una persona che ha letto nei suoi occhi la tenacia e la determinazione: così, allenamento dopo allenamento, ciò che sembrava impossibile è diventato realtà, e Laura ha cominciato a gareggiare. Inizia con una gara studentesca e scopre che in lei c’è il seme dell’agonismo. In acqua riesce a esprimere la sua forza, che a volte nella quotidianità si nasconde. Laura ottiene grandi soddisfazioni con il nuoto, compresa quella di far parte di una squadra di atleti senza alcuna disabilità, un vero e totale esempio di inclusione.
Laura però non si accontenta, sono i suoi sogni a guidarla. Dopo le superiori non pensa assolutamente di fermarsi, ma punta alla laurea. Gli ostacoli sono parecchi e, purtroppo, anche le persone che provano a insinuarle il dubbio che per lei sia troppo, che non ce la possa fare… Ma Laura è abituata a combattere e soprattutto a raggiungere i suoi traguardi: ed è così che diventa dottoressa alla facoltà di Veterinaria, il suo giorno più bello, a simboleggiare la sua capacità di vincere di fronte agli ostacoli.
L’obiettivo di una vita
La laurea segna la fine del suo percorso da studentessa, si può dire da ragazza. Poi è il momento di diventare adulti e quindi autonomi. Laura sa cosa vuole e, come sempre, riesce a ottenerlo. Di nuovo, vince i preconcetti e le basse aspettative e nel 2018 centra un nuovo obiettivo: arriva il tanto atteso colloquio di lavoro non in un azienda qualunque ma in quella che aveva sempre desiderato. Diventa un tecnico per la qualità alimentare, la figura professionale per la quale ha studiato. Come nel nuoto, anche nel mondo del lavoro riesce a interpretare il vero significato del concetto di inclusione: è semplicemente Laura e la sua disabilità non viene vista come qualcosa di strano ma semplicemente una parte che la caratterizza.