Simone diventa Magos e con la musica si apre al mondo

Simone Maghernino (dal suo nome creerà lo pseudonimo Magos) ha finito la terza media ma non pensa alle scuole superiori. La sua esperienza scolastica è stata molto più difficile di quella dei suoi compagni. Simone ha avuto una diagnosi di autismo ad alto funzionamento quando era alle elementari e, pur avendo dato in questo modo un nome a certi suoi comportamenti considerati fuori norma, questa etichetta lo ha allontanato; lo ha fatto sentire diverso.

Con il passare degli anni la difficoltà di integrasi con i compagni ha portato Simone a regredire in certe funzioni apprese: il linguaggio e la comunicazione verbale si sono drasticamente ridotte. Alla fine della terza media la sicurezza in se stesso è praticamente inesistente: “sono stupido, non so fare nulla” sono alcune delle poche frasi che dice. I suoi tic peggiorano, fatica a dormire.

E’ il 2013, Simone ha 13 anni. Sua madre, Luisa, prende una decisione drastica: niente più scuola per lui, starà a casa con lei, a San Severo di Foggia dove abitano, facendo homeschooling. Per un paio di anni la vita di Simone diventa solitaria: a parte i genitori e i suoi fratelli, non frequenta nessuno, nessun coetaneo.

Finché non è lui stesso a sbloccare la situazione, esplicitando quello che sentiva e voleva fare. Un giorno si rivolge a sua madre con un’idea chiara in mente; “Voglio tornare a scuola. I ragazzi della mia età devono andare a scuola insieme agli altri, non stare a casa”.

La ricerca di una scuola inclusiva

Luisa si vede porre davanti una vera e propria lezione di vita e non può che seguirla: si mette alla ricerca di una scuola superiore per Simone. Alla fina la scelta ricade su Ragioneria, anche se non è una decisione presa basandosi sulle capacità e ambizioni del ragazzo; in realtà è l’unica scuola raggiungibile che sembra riuscire in qualche modo ad accogliere uno studente disabile. Non è però la migliore delle opzioni. La scuola infatti decide di fare seguire a Simone un PEI differenziato, ovvero un percorso didattico che non prevede. alla fine dei cinque anni, il conseguimento di un diploma, ma solo di un attestato di frequenza.

Descrizione foto: Simone alla Camera dei Deputati, abbracciato al comico Massimo Boldi. Simone ha un completo blu con camicia azzurra e il braccio destro sulle spalle di Boldi, anche lui con un completo blu, Guardano un fotografo posto davanti a loro.

Purtroppo questo non è l’unico intoppo che Simone trova nella relazione con l’istituzione scolastica, e incredibilmente non è nemmeno il peggiore. Il lavoro di inclusione in classe è piuttosto scarso: Simone come vicino di banco ha l’insegnante di sostegno invece di uno dei suoi compagni; la relazione con il gruppo classe è ridotta ai minimi termini.

Su questa situazione già precaria si abbatte il Covid e il conseguente lockdown: scuole chiuse, studenti a casa, lezioni da remoto. Anche questo difficile percorso per Simone è ancora più complicato: lui non è contemplato nelle videolezioni di classe. Si ritrova a seguire delle lezioni frontali, solo con l’insegnante di sostegno; non ha più alcun contatto con i coetanei. Il motivo principale per cui aveva deciso di tornare a scuola. 

Simone continua così a restare chiuso in se stesso ed è difficile capire, anche per chi gli è vicino, cosa arrivi a smuoverlo in quel suo mondo interiore che a volte pare inaccessibile.

Ma una chiave c’è sempre per ogni porta, basta trovarla.

La musica: la chiave di svolta di Magos

Nella storia di Simone, la chiave arriva grazie alla musica. Luisa è una appassionata di musica, così a casa si ascolta molto e di tutto. Finché Luisa si accorge che anche Simone ascolta e molto attentamente: appena una canzone inizia, bastano poche note perché capisca di che brano si tratti e cominci a cantarlo.

Simone canta, conosce tantissimi testi a memoria e li interpreta molti bene. Così Luisa gli propone sempre più spesso di cantare, di fare un po’ di karaoke e la cosa funziona. Da lì arriva l’idea: e se scrivessero loro una canzone?

Quando un progetto nasce sotto i migliori auspici si riesce in poco tempo a dargli corpo, ed è quello che accade con queste canzoni. Luisa coinvolge Ilario De Angelis, istruttore di palestra di Simone nonché cantautore, e così vede la luce la prima canzone: Ali in tasca, una sorta di manifesto di quello che Simone vuole comunicare di se stesso. Il successo è immediato e più ampio di quanto ci si potesse aspettare. Il video ha oltre 25mila visualizzazioni, se ne occupa la stampa e anche la tv; inoltre il rapporto con le persone attorno a Simone cambia, a partire da quello con i suoi compagni. Simone di fronte ai loro occhi ha ora una precisa identità; è come se si fosse aperto un canale di comunicazione.

Così arriva una seconda canzone: Paronomasia. Qui Simone, che ora ha il nome d’arte MagoS, Cambia un po’ stile: più allegra, più briosa è una nuova apertura verso il mondo.

E infatti il mondo di Simone, anzi ormai Magos, partecipa. Luisa propone il progetto al sindaco di San Severo e alla preside della scuola, per coinvolgere gli studenti; si reca una volta a settimana nella scuola ella palestra per insegnare a 110 ragazze e ragazzi volontari la coreografia. In poche settimane sono tutti pronti, l’amministrazione permette di utilizzare la piazza principale del paese e il video di Magos viene girato e messo online.

Il premio alla Camera dei Deputati

Anche in questo caso il successo è immediato e i riconoscimenti sempre di maggior pregio. E’ il 6 giugno 2023, Simone ha 23 anni e viene invitato  un evento alla Camera dei Deputati. Nell’occasione del convegno Inclusione sociale tra realtà e utopia, riceve in quanto artista un attestato di benemerenza per l’impegno sociale; accanto a lui altri personaggio del mondo dello spettacolo molto noti, come il comico Massimo Boldi e il direttore d’orchestra Gianni Mazza.  Una conferma del grande percorso che Magos sta compiendo.

Descrizione foto: Simone alla Camera dei deputati con il maestro Mazza. Sione ha il brccio destro sulle spalle del Maestro, che indossa un completo scuro con cravatta rossa. Tutti e due sorridono a un fotografo leggermente alla loro destra.

Intanto, altre famiglie lo contattano, per raccontare di come la musica abbia aiutato anche loro nella comunicazione con ragazzi autistici.

Ora Simone ha progetti ben definiti per la sua vita: continuare con la sua carriera da cantante e prendere un diploma di scuole superiori valido. Soprattutto, grazie alla sua musica, contribuire ad abbattere barriere e pregiudizi per un mondo in cui ci siano rispetto e possibilità per tutte le diversità, senza più solitudine e indifferenza.

Elisa Bortolini

Giornalista professionista dal 2012 e scrittrice. Ho fondato il marchio editoriale Storiecocciute nel 2021, cominciando a raccogliere biografie di persone note e comuni con disabilità che avevano un elemento in comune: sono riusciti a superare le basse aspettative della società realizzando quello che gli altri ritenevano fosse impossibile.

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Descrizione immagine di copertina: Simone in una fotogramma del suo secondo videoclip. Simone ha una camicia azzurra con delle nuvole sparse, un cappello da pescatore bianco e gli occhiali da sole, le mani in tasca e il viso rivolto verso l’alto. Ditro di lui, i ragazzi della coreografia, di spalle, tutti vestiti di nero. Sullo sfondo il palazzo del Comune di Sav Severo.