Carlovittorio strappato da casa per “ipercura” della madre

Carlovittorio arriva in questo mondo in maniera traumatica. Purtroppo non tutti le nascite si svolgono nel modo più felice e Carlovittorio ha avuto in sorte uno di questi casi: per una difficoltà al momento del parto si ritrova con una grave cerebrolesione.

Carlovittorio cresce con una disabilità molto complessa, che compromette la sua capacità di movimento ma non quella cognitiva. Insieme alla mamma Patrizia, sua caregiver h24, e con il sostegno del padre e della famiglia, Carlovittorio raggiunge obiettivi importanti. Riesce a pronunciare alcune parole con le quali si fa capire, pur restando non verbale mangia normalmente per bocca, studia con profitto fino al liceo.

A scuola segue un percorso semplificato ma non differenziato, perché le sue risorse cognitive gli permettono di seguire un programma paragonabile a quello dei compagni, solo ristrutturato sulle sue capacità di comunicazione.


E’ il 2021, Carlovittorio diventa maggiorenne. Un’etàbimportante, che lo introduce nel mondo degli adulti. La sua disabilitò non è cambiata ma il suo stato giuridico sì, come è giusto che sia. Qualsiasi adulto deve essere responsabile della sua persona e se non è in grado deve avere un amministratore di sostegno. La prassi prevede che questo ruolo sia ricoperto dai genitori ma nel caso di Carlovittorio si decide di fare diversamente: viene nominato un amministratore di sostegno terzo che taglia i rapporti fra lui e la famiglia.


Il 27 agosto 2021 diventa una giornata drammatica. Carlovittorio viene portato via dalla sua casa, dalla sua famiglia, strappato dalle braccia della madre. I Carabinieri mettono in atto il trasferimento deciso dal Tribunale. La motivazione è il comportamento della madre, che è accusata di ipercura. Troppa cura, cura eccessiva; questa la colpa di Patrizia. Non avrebbe, dicono gli assistenti sociali, accettato la disabilità del figlio.

Carlvittorio in una struttura per anziani

Carlovittorio si ritrova in una struttura, in una casa di cura pensata principalmente per degenti anziani. I contatti con i genitori sono interrotti completamente. Inizia la battaglia di Patrizia, che si appoggia all’avvocato Laura Andrao. L’accusa di ipercura viene archiviata; un sospiro di sollievo, ma solo momentaneo.


Dopo non aver visto il figlio per settimane, a mamma Patrizia viene concesso un diritto di visita: 20 minuti a settimana. Venti minuti, meno di mezz’ora, ogni 7 giorni. I carcerati hanno un’ora e mezza di visita con i parenti. Le visite sono controllate dal personale del centro, anche se nessun giudice ha previsto una simile condizione; è richiesta dall’amministratore di sostegno. Patrizia non può abbracciare il figlio, non può baciarlo, deve fare attenzione a come parla, pena il richiamo dal personale che la controlla.


Come se tutto ciò non bastasse, Patrizia trova il figlio in uno stato pietoso. Carlovittorio ha perso 18 chili, su 43 che ne pesava. E’ steso in un letto, soffre di piaghe di decubito, ha avuto tre gravi polmoniti in pochi mesi e gli è stata messa la peg, un tubicino per l’alimentazione diretta allo stomaco. Molto di quello che Carlovittorio ha conquistato e mantenuto insieme ai genitori in 20 anni di amorevole assistenza è scomparso.

Il rientro su “ricatto”

Eppure ancora non torna a casa. La denuncia è stata archiviata ma Carlovittorio continua a essere chiuso in una struttura. Alla madre viene fatta una proposto: il ragazzo può tornare a casa quattro volte al mese per periodi di tre giorni, un modo per costruire un percorso di rientro. Patrizia è felice, poi arrivano le condizioni capestro: si richiede alla famiglia assistenza infermieristica h24 e trasporto in ambulanza. A conti fatti si sta parla di oltre 12mila euro al mese a spese della famiglia. “Un ricatto”, come lo definisce l’avvocato Andrao. Una situazione insostenibile.

E’ il 20 aprile 2023. Carlovittorio manca da casa da un anno e mezzo. La mamma Patrizia insieme all’avvocato Arnao si presenta alla Camera dei Deputati per un intervento sostenuto dalla Deputata Stefania Ascari.

La richiesta una sola: Carlovittorio deve tornare a casa, subito.

Descrizione immagine di copertina: una sedia a rotelle, ripresa da dietro e dall’altro, abbandonata vicino al muro in un corridoio