Francesco Canale è appena nato, e la sua vita è già una avventura. Ha solo 40 giorni, passati in un ospedale di Napoli. Lui non lo sa, ma sta incontrando per la prima volta la sua famiglia.
Francesco non è un neonato esattamente uguale agli altri, che a vederli sembrano impossibile distinguerli. Francesco è diverso fisicamente, e non si può non notarlo. E’ nato senza arti, né gambe né braccia. E’ il 1989 la condizione di Francesco è una sorpresa al momento della nascita, e i suoi genitori naturali si trovano avanti una sfida che non si sentono di affrontare.
Ma il destino ha sempre dei piani alternativi.

E’ così che da Napoli Francesco arriva nel Nord Italia. Lombardia, Piemonte, Emilia… la famiglia viaggia molto, si sposta dove viene chiamata e dove c’è bisogno del suo supporto. Francesco cresce con 4 fratelli, di cui altri due adottati, anche loro disabili. Cambia spesso città, e quindi cambia spesso scuola. Ma nessuna di queste situazioni diventa un problema. La scuola è sempre stata un supporto, e bene o male è sempre riuscita a fornirgli tutto ciò di cui aveva bisogno.
E poi ci sono i suoi compagni ad aiutarlo, per passargli un libro o un quaderno. Francesco non fa fatica a fare amicizia e giocare con gli altri. Come tutti i bambini, ama il calcio; il suo ruolo solitamente è quello di portiere. L’unica regola che cambia, rispetto a quelle tradizionali, è che per convalidare un gol la palla non deve passare sopra la sua testa.
E’ proprio a scuola che Francesco trova la sua strada. Va ancora all’asilo quando scopre che può dipingere tenendo il pennello in bocca. Così può scrivere e disegnare in autonomia, come i suoi compagni. Ma Francesco non disegna gli altri bambini; lo fa meglio di chiunque altro. E’ un talento nato.
A soli 6 anni vince una borsa di studio ed entra a far parte dell’Associazione mondiale di pittori che dipingono con la bocca e con il piede. Quello che nasce come un gioco, diventa col tempo il suo percorso professionale. Con gli anni Francesco diventa un artista nel senso più ampio del termine: pittore, autore teatrale, musicista e scrittore. Ha solo 14 anni quando un suo racconto dal titolo Gianni Sorriso” è selezionato dal Clan Celentano, insieme a Rai Fiction, per essere trasformato in un cartone animato.

Francesco sembra bruciare tutte le tappe, nella sua carriera e anche nella vita privata. A 20 anni prende una decisione che spaventa la stragrande maggioranza dei suoi coetanei, quall di sposarsi. Per amore Francesco torna al Sud, a Lecce, dove vive 10 anni continuando a crescere come artista. Entra anche a far parte del team che si occupa alla candidatura della città a capitale della Cultura
Lavora con il nome di Anima Blu, perché è guardandosi dentro, e scoprendo per cosa si è portati, che si può realizzare se stessi. Anche per questo cerca una strada per uscire dalla definizione di “artista disabile”, evitando etichette e pregiudizi o canali alternativi di diffusione.
Perché c’è sempre chi si sofferma nel vederlo diverso, anche soltanto quando passa per la strada. Un signore che gli lascia qualche moneta sul cuscino, una donna anziana che gli offre una caramella. “E visto che sono anche senza braccia – racconta Francesco – si ferma anche a scartarla per mettermela in bocca”.
Gli stessi pregiudizi li sente quando prende la decisione di separarsi, dopo un decennio di matrimonio. “Le persone erano stupite della mia decisione. Sembravano pensare che ero stato già molto fortunato a trovare qualcuno mi volesse, come potevo fare la pazzia di separarmi? Come potevo fare da solo?”.
Eppure si tratta di un evento normale, di quelli che possono capitare a chiunque. Ed è questo uno degli obiettivi di Francesco: trasformare lo straordinario in normalità. E’ quello che racconta ai ragazzi che incontra nei laboratori esperienziali che organizza nelle scuole.
Racconta la sua quotidianità, il suo lavoro e poi gli insegna a dipingere come fa lui. I ragazzi restano a bocca aperta ad ascoltarlo. Non sempre però, o cadrebbe il pennello.
Descrizione immagine di copertina: Francesco mentre dipinge tenendo il pennello in bocca, ripreso i primo piano di tre quarti. Hai i capelli castani legati in una coa e barba e baffi corti castani.