Manuele Maestri è un musicista, un ottimo conoscitore di informatica musicale e anche un po’ un artigiano. Tutte competenze che gli servono per portare avanti il suo progetto con i suoi studenti, che utilizzano strumenti fuori dall’ordinario.
Anche il progetto di Manuele è fuori dal comune, in tutti i sensi: è itinerante. Ogni giorno, Manuele prende il suo furgoncino e gira per i Nord Italia. Da Mestre, la sua città, raggiunge i suoi alunni, da Bolzano fino a Cologno Monzese, alle porte di Milano.
Per i suoi studenti è spesso più difficile spostarsi: sono bambini e ragazzi con gravi disabilità, psichiche e fisiche. C’è chi si muove con la carrozzina elettrica, chi è allettato, chi fatica a stare in ambienti diversi da quelli noti; qualcuno ha bisogno di apparecchiature mediche e di assistenza continua. Così Manuele ha risolto il problema alla fonte: porta direttamente lui la musica da loro.
Nel furgoncino ci sono gli strumenti per fare lezione: chitarre, tastiere, flauti e batterie, tutti particolari, a volte proprio unici. Alcuni di questi li ha realizzati e riadattati proprio Manuele, in base alle necessità dei ragazzi cui fa lezione. Gli basta conoscere le caratteristiche della persona, poi lui sa come adattare il percorso musicale.
Come quando lo ha contattato il papà di Sara, una ragazza di 24 anni che riesce a comunicare solo con il movimento degli occhi. Manuele ha valutato ogni possibilità, ogni micromovimento, che fosse un dito della mano, un piede o un sopracciglio. “Non è mai un problema – spiega Manuele – Ci penso un po’ poi creo un setup in base alle sue esigenze”. Manuele non è un educatore né un musico terapeuta: è un insegnante di musica, che si è posto l’obiettivo di arrivare a chiunque.
E’ così che la sua preparazione musicale si è fusa con competenze di informatica e tanta creatività. Agli strumenti aggiunge sensori di vario tipo, oppure li collega a un pc e a un puntatore oculare. In questo modo, chiunque può fare lezione di musica.
Manuele ama la musica da sempre, l’ha sempre vista nel suo futuro, anche se in modo più tradizionale. Studiava al Conservatorio e si esibiva con un piccolo gruppo. La cantante con cui lavorava aveva due figli, entrambi con una disabilità. “E’ stato in quel momento che ho cominciato a pensare a varie soluzioni ed un linguaggio musicale in base alle loro caratteristiche e necessità. Da lì non mi sono più fermato”.
Nel 2018 nasce il progetto http://www.musicasenzaconfini.com/, che vuole essere il punto di riferimento musicale nel mondo della disabilità. L’insegnamento della musica ai ragazzi con disabilità è diventata la sua vocazione. Ci ha fatto anche la tesi, Manuele; un argomento talmente interessante, che persino la troupe televisiva della Rai Regionale è arrivata per fare un servizio. Una cassa di risonanza non da poco, che però non ha prodotto grandi effetti.
Manuele negli anni si è sempre di più specializzato creando anche grandi collaborazioni con enti nazionali come l’UICI (unione italiana cechi ed ipovedenti). Da questa collaborazione è nato il primo corso di scrittura musicale Braille riconosciuta dal MIUR. Un ottimo metodo per insegnare la musica ai ragazzi non vedenti; il problema però non consiste solo nella mancanza di materiale, ma anche di formazione. Sono pochi gli insegnanti che conoscono questo linguaggio.
Un po’ con il passaparola, un po’ con le notizie trovate in rete, associazioni e singoli studenti si sono rivolti a Manuele. Per tutti, lui trova la soluzione tecnica.
Purtroppo le varie tecnologie usate per questo progetto sono molto costose e non tutti possono permettersele; questa è una grossa barriera. Così Manuele Investe a proprie spese, come dotazione per la scuola itinerante, in modo da mettere gli strumenti a disposizione dei suoi alunni. Un investimento, negli anni, di qualche decina di migliaia di euro, che gli permette di fare lezione anche per gruppi presso le associazioni
Con il sogno, un giorno, di poter fornire lo strumento adatto a ogni aspirante musicista.
